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ITS – Istituti Tecnici Superiori – Dove si formano i tecnici di cui l’Italia ha bisogno?

Alzi la mano chi tra di voi, sa che cosa sono gli ITS.  Chi, tra di voi, riesce ad andare più in là del significato dell’acronimo e spiegare che tipo di formazione offrono.  Immagino pochi, visto che non solo sono una realtà abbastanza recente, ma sono anche poco pubblicizzati nei canali classici di orientamento scolastico.  

Allora, recuperiamo il vuoto, subito.  

Gli ITS, o Istituti Tecnici Superiori, sono stati istituiti in Italia nel 2010, sulla scia del grande successo avuto in Germania e in Francia, e sono dei percorsi post diploma professionalizzanti e della durata di 2 anni. Questi percorsi sono finanziati in parte dalle 96 Fondazioni che li gestiscono, in parte dalle Regioni tramite Fondi Europei e anche grazie a  imprese-sponsor.  Nel 2016, il 82% dei 9.000 diplomati ha trovato lavoro entro un anno dalla fine del diploma!

“L’Italia è la seconda manifattura europea dopo la Germania e in quest’ultima, gli studenti iscritti negli ITS tedeschi sono  880.000, in Italia sono solo 10.000!  In Francia che è ben al di sotto della nostra capacità manifatturiera, ve ne sono attualmente iscritti 300.000.  Bisogna guardare in faccia la realtà: nell’era attuale della Rivoluzione Industriale 4.0 la maggior parte della forza lavoro specializzata viene formata dagli ITS. Ma in Italia non l’abbiamo  ancora capito.  Nell’Italia delle mille contraddizioni c’è anche questa: abbiamo una disoccupazione giovanile sotto ai 25 anni che è pari al 30% e abbiamo aziende nel paese che non trovano le figure professionali che cercano.  Si stima che ormai saranno 150.000 nei prossimi 5 anni i tecnici richiesti nel settore della meccanica, della chimica, del tessile, dell’alimentazione e dell’information technology.” afferma Sebastiano Barisoni conduttore di Focus economia  su Radio 24

In Emilia Romagna, per esempio, ci sono 8 corsi biennali attivi: il Corso per Tecnico Superiore dei Sistemi di Controllo nella Fabbrica Digitale e Corso per Tecnico Superiore per l’Automazione e il Packaging, il Corso per Tecnico Superiore in Progettazione Meccanica e Materiali e il Corso per Tecnico Superiore in Motori Endotermici Ibridi ed Elettrici.  I corsi di norma durano 2000 ore divise nel biennio, 400 sono di stage in azienda e 600 ore di aula e laboratorio.  La maggior parte degli alunni di questi corsi provengono da istituti tecnici o licei scientifici, ma c’è una grande parte di ragazzi che sono in ri-orientamento dopo un’esperienza all’università, soprattutto da ingegneria.  In Emilia Romagna il 100% degli allievi uscenti va a lavorare entro 6 mesi. E non in un posto qualsiasi.  La Dallara, azienda leader mondiale nel campo dei motori da competizione, è socia fondatrice della Fondazione Maker che eroga i corsi in Emilia Romagna e che poi assume direttamente i diplomati.  Ma i ragazzi spesso possono essere impiegati anche da Ducati,  Maserati e Ferrari perchè in questa zona è stato creato un bacino di formazione nella motor valley italiana.  

Di solito, se il contratto iniziale è a termine, entro 24 mesi vengono stabilizzati con un contratto a tempo indeterminato.  

In Veneto gli ITS di eccellenza sono invece nel settore del turismo, della meccattronica e dell’edilizia sostenibile.  Nel primo settore, per esempio, a Jesolo c’è il Corso in Hospitality Management  e il Corso in Restaurant Business Management.  Anche qui la provenienza dei diplomati in entrata non è solo da istituti tecnici o alberghieri, ma sempre di più sono i ragazzi provenienti dai licei.  Molti diplomati ITS in quest’area lavorano in strutture alberghiere sia in Italia che all’estero, in agenzie di viaggio, in tour operator, web agencies, nella ristorazione.  

Per il settore meccatronica invece i corsi ITS nell’aera nuove tecnologia per il Made in Italy.  Qui la richiesta di forza lavoro è talmente alta che a luglio, appena finite le scuole, le aziende fanno manbassa di studenti, assumendo anche il primo che passa, ma condannando cosi chi ha fretta di guadagnare a non perseguire una formazione più specializzata che gli permetterebbe di fare carriera.  

Qui fin dall’inizio gli studenti sono abbinati ad un’azienda e ogni settimana frequentano 3 giorni a scuola e 2 giorni in azienda.  Al termine del corso sono quindi già inseriti in azienda.  

“Se io avessi il doppio o il triplo dei ragazzi avrei assolutamente la possibilità di collocarli in azienda da subito” riferisce il direttore ITS meccatronica Spanevello.  

Altra aera in pieno sviluppo è quella dell’edilizia sostenibile.  C’è il Corso per Tecnico Superiore per il Risparmio Energetico nell’edilizia Sostenibile oppure Corso per Tecnico Superiore per il Processo, Marketing per il Settore Legno Arredo.  

Questo sono solo alcuni esempi, ma anche in Toscana sono presenti numerosi corsi di formazioni che spaziano dal Corso per Tecnico Superiore per il Controllo, la Valorizzazione, e il Marketing delle produzioni agrarie, agro-alimentari e agro-industriali al Corso per Tecnico Superiore per l’Innovazione di processi e prodotti meccanici.  

Per tutte le regioni italiane ci sono alcuni punti in comune da tenere a mente: i ragazzi che scelgono questo percorso devono essere motivati ad entrare subito nel mondo del lavoro, visto che come abbiamo detto, quasi il 90% di chi si diploma trova lavoro entro i primi 6 mesi. 

E attenzione ai testi d’ingresso: molti  sono anticipati a luglio!  Altri sono a settembre.  

E a chi sono rivolti i corsi? Quali sono  i profili dei canditati ideali?  Diplomati di istituti tecnici o professionali, ma molti dai licei, ma anche ragazzi che si ri-orientano dall’università, o addirittura molti che dopo la laurea triennale scelgono un percorso ITS per specializzarsi a livello tecnico. 

Dopo aver letto questo articolo vi chiederete come mai non si conoscono di più gli ITS in Italia e come mai non conoscete nessuno che li frequenti.  Forse abbiamo ancora uno scalino culturale da superare visto che l’opinione pubblica, i genitori e gli insegnanti, ancora non orientano i ragazzi verso queste scelte molto professionalizzanti poichè spesso sono viste come scelte di serie B.  Come se l’Università fosse l’unica scelta dignitosa.  Ma dimentichiamo che solo il 37% degli iscritti all’università si laurea.  E di questo 37% quanti trovano lavoro entro mi primi 6 mesi dalla laurea?  Secondo Almalaurea solo 1 su 2.  Forse che sia il momento di aprire lo sguardo verso altri orizzonti formativi? 

Per maggiori info sugli ITS visitate: 

http://www.sistemaits.it/corsi-tecnici-superiori-formazione-post-diploma.php